
Buongiorno! Oggi inauguriamo una nuova rubrica: leggere, scrivere e pubblicare.
Siccome alcuni di voi mi hanno contattato in privato chiedendomi di condividere la mia esperienza personale sulla scrittura e pubblicazione di libri, ho pensato di realizzare una serie di video e di articoli in cui parlerò di argomenti che credo e spero possano interessare agli autori o agli aspiranti autori. Con questa rubrica non mi ergo a professoressa, e questo vorrei specificarlo fin da ora. Ho ancora molta strada da fare, però nel corso degli anni ho maturato esperienza nel settore editoriale e mi piacerebbe condividere con voi le mie conoscenze, nella speranza che possano esservi utili. Mi sono laureata in Informazione ed Editoria e ho all’attivo la pubblicazione di cinque libri. Quattro pubblicati con una casa editrice tradizionale e uno in self-publishing. Nei prossimi mesi uscirà un chick lit pubblicato in self e un romance pubblicato con un’altra casa editrice.
L’argomento di oggi è: quali sono i passi da seguire quando si finisce di scrivere un libro?
Quando finiamo di scrivere un libro siamo contenti e non vediamo l’ora di scoprire l’impatto che avrà sul pubblico. Ma prima di proporlo a un editore (se deciderete per l’editoria tradizionale), o a un lettore (se opterete per l’autopubblicazione), credo sia necessario fare passi ben precisi.
Li scrivo qui sotto e poi entro nel dettaglio.
- Una prima lettura mentale dell’opera.
- Una seconda lettura ad alta voce del testo.
- Stampare e consegnare il libro ai propri beta reader.
- Apportare eventuali modifiche al libro.
- Rileggere almeno ancora una volta il testo per intero (anche due).
- Preparare lettera di presentazione, sinossi e quarta di copertina; se si opta per l’editoria tradizionale.
- Preparare quarta di copertina e copertina; se si opta per il self-publishing.
- L’importante è non affidarsi MAI, e ripeto, MAI, all’editoria a pagamento, perché un editore che chiede soldi all’autore è un tipografo travestito da editore che specula sui sogni degli aspiranti scrittori.
Fissati i punti, entro nello specifico.
1: Una prima lettura mentale dell’opera è d’obbligo. Farla con calma, al PC o con il tablet.
2: Una seconda lettura ad alta voce la considero fondamentale perché aiuta a individuare ripetizioni che altrimenti sfuggirebbero. E non solo: aiuta a capire se i dialoghi funzionano. Io consiglio di recitare un po’ quando si legge ad alta voce. Lo so, potrebbe risultare una pratica bizzarra, ma sono convinta che aiuti.
3: Stampare e consegnare il libro ai beta reader. Dunque, partiamo dal presupposto che un beta reader non è un editor professionista e dunque non è colui che si occupa di apportare modifiche tecniche al testo. Il beta reader è un lettore di prova, colui che legge la prima stesura del libro e dice all’autore se gli è piaciuto, se può funzionare o no. Deve essere un lettore forte, uno che ama leggere e che ha già letto altri libri del genere che gli si propone. In ogni caso, se i beta reader che scegliete sono vostri amici e non avete soldi da investire per un professionista, potreste chiedere loro di evidenziare alcuni aspetti importanti.
- Salti temporali, esempio: nel capitolo 2 siamo a luglio e poi, magicamente, non si sa come, arriviamo a ottobre senza spendere due parole su quanto è accaduto nei mesi trascorsi.
- Abbigliamento, esempio: siamo a dicembre a Stoccolma e descriviamo i protagonisti in bermuda. L’abbigliamento deve essere consono al luogo e al periodo dell’anno in cui si svolge la vicenda.
- Carattere dei personaggi in linea con le azioni, esempio: Davide è un ragazzo timido e tranquillo. Insicuro e taciturno fino al capitolo 6, nel capitolo 7 risponde per le rime o sbotta senza motivo. Se c’è un motivo per il quale Davide arriva a manifestare la sua rabbia attraverso una sfuriata va bene, ma va spiegato cosa lo porta “all’esplosione”. Diversamente, se il personaggio agisce così senza motivo, è un errore, perché le azioni non sono in linea con il carattere attribuito al personaggio.
- Nomi, esempio: nel capitolo 4 un personaggio viene chiamato un po’ in un modo un po’ in un altro. A me è successo con l’ultimo libro che ho scritto; per un capitolo intero ho chiamato un personaggio un po’ Robert un po’ Richard.
- Refusi. Potete chiedere ai vostri beta reader di segnalare eventuali refusi. Perché spesso noi come autori non li vediamo. Siamo talmente dentro la storia che la nostra mente corregge in automatico le parole contenenti i refusi.
Questi sopracitati sono alcuni dei suggerimenti che potrebbero darvi i vostri lettori di prova. E ve li potranno dare solo con una lettura attenta dell’opera. Ma tengo a ripetere che i beta reader non sono tenuti a fare tutto questo. Il loro compito, in teoria, si dovrebbe limitare a dare un parere del libro privo di coinvolgimenti emotivi. Per noi sarà bellissimo, fantastico, unico. Ma visto con occhi esterni potrebbe essere noioso, debole, scontato. Dobbiamo accettare eventuali critiche, se costruttive, e impegnarci per migliorare il testo.
4. Arriviamo così al passaggio 4. Apportare le modifiche al libro tenendo conto dei suggerimenti dati dai beta reader. Non siete obbligati ad applicarli tutti, ma riflettete sul perché determinate critiche vengono mosse.
5. Rileggere almeno ancora una volta il testo per intero (anche due). Io lo faccio sempre, spesso due volte. Una mentalmente e un’altra ad alta voce.
6. Preparare lettera di presentazione, sinossi e quarta di copertina se si opta per l’editoria tradizionale. Questi potrebbero essere argomenti da trattare in un altro articolo. La differenza tra sinossi e quarta di copertina, o come si prepara una lettera di presentazione. Se ne parlassi ora mi dilungherei troppo.
7. Preparare quarta di copertina e copertina se si opta per il Self-Publishing. Se decidete per l’auto pubblicazione vi servirà una copertina. Io vi consiglio di avvalervi di un professionista per realizzarla. Ci sono dei programmi che permettono di crearla, ma è meglio affidare il lavoro a un illustratore, o un grafico. Se poi aveste dei soldi da investire, l’ideale sarebbe contattare un editor professionista.
8. E qui ci colleghiamo all’ultimo punto. L’importante è non affidarsi MAI all’editoria a pagamento. Non fidatevi di chi vi propone di comprare tot copie, o di investire del denaro per la pubblicazione. Quei soldi è molto meglio investirli per la promozione del vostro libro, una volta che sarà uscito. O spenderli prima della messa in commercio del testo per assumere un editor o un grafico o un illustratore. Dei professionisti che potrebbero realmente apportare migliorie al vostro lavoro per renderlo quanto più possibile un prodotto finito e pronto da mettere nelle mani del lettore.
Finisce così questa prima rubrica dedicata alla scrittura e pubblicazione dei libri. Se avete domande scrivetele qui sotto, oppure contattatemi in privato. Se volete affrontare un argomento in particolare vi invito a scrivermi, così mi attiverò per preparare un articolo sul tema da voi proposto.
Un caro saluto,
Silvia