Serie Miss Peregrine

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Buongiorno! Oggi vi parlerò della mia lettura estiva: la serie di Miss Peregrine. Ho letto i tre libri di Ransom Riggs in poco tempo, neanche un mese, e voglio iniziare dicendo che quell’uomo è un pazzo meraviglioso. Ha una fantasia che mi ha scioccata. Ha inventato un mondo attorno a delle foto! Ma ci rendiamo conto? Lui è andato in diversi mercatini, ha parlato con vari collezionisti di foto antiche, le ha chieste in prestito e da lì ci ha scritto attorno una storia fantastica. Almeno, credo sia andata così, è solo una mia idea che abbia scritto dopo aver visto le foto e che la storia sia proseguita adattandosi ai bizzarri ritrovamenti fotografici. Il punto è che, la meravigliosa complessità della sua fantasia mi ha emozionato. E pensare che io non amo le storie in cui i protagonisti scappano di continuo. Da un pericolo all’altro, da una minaccia all’altra. Questi libri sono così. Jacob, il protagonista, fugge da metà del primo libro, all’incirca, fino alla fine del terzo. Un libro in fuga. E l’ho adorato.

Parliamo della storia: Jacob Portman è un ragazzino un po’ sfigato che vive in Florida. È minuto e non molto popolare a scuola. Ricco di famiglia ma povero di amicizie, ha un nonno che gli racconta storie fantastiche. Abraham, suo nonno, sostiene di essere cresciuto in una casa piena di bambini Speciali diretta da Miss Peregrine, una donna severa ma giusta. I ragazzi, gli assicura, sono dotati di capacità molto singolari. C’è chi può produrre il fuoco dalle mani, chi è talmente leggero da poter librare in aria e chi così forte da saper sollevare un’auto. Quando era piccolo, Jacob credeva a quelle storie. Crescendo, però, ha finito col considerarle favole inventate. Fin quando suo nonno muore, e non muore per caso. Jacob vede il suo assassino: un essere mostruoso con tentacoli impressionanti che gli escono dalla bocca. Il problema, però, è che lui è il solo a vederlo. Dopo la tragedia va col padre in Inghilterra, nell’isola dove suo nonno era stato ospitato durante la guerra. L’istituto, apparentemente distrutto dalle bombe, è in realtà un anello temporale: luogo dove i bambini Speciali si rifugiano grazie al potere di Miss Peregrine, la ymbryne direttrice della casa. Le ymbryne sono Speciali con poteri particolari: possono trasformarsi in uccelli e manipolare il tempo. Ma da chi si rifugiano gli Speciali? Dai mostri che li perseguitano: i vacui. Quegli stessi esseri che hanno ucciso suo nonno. Jacob scopre tutto questo dopo essere entrato nell’anello e aver conosciuto i bambini che credeva vivessero solo nelle storie che ascoltava quando era piccolo. Da lì parte una lunghissima avventura. Scopre di avere il particolare dono di poter vedere i vacui; infatti tutti gli altri, sia Speciali che Normali, non sono in grado di farlo. Con i suoi nuovi amici viaggia da un anello all’altro, anche in epoche lontane; scappa con loro dai cattivi che li vogliono uccidere e incontra tanti Speciali, con poteri davvero insoliti. In effetti, una delle cose che mi ha colpito di questa saga, è la scelta dei poteri attribuiti agli Speciali. Molti di questi sono talmente tristi che sembrano più disgrazie che doni. C’è un ragazzino che ha le api nella pancia, una donna che può curare le ferite altrui grattugiando (sì, grattugiando), parti del proprio corpo con la consapevolezza di non riaverle più. Gli Speciali col dono dell’invisibilità non sono persone che diventano invisibili all’occorrenza. No. Sono invisibili sempre. Poi c’è una bambina con una bocca gigante nella nuca, uno che ridà vita temporaneamente ai morti usando organi di altri esseri viventi. Insomma… un fantasy con elementi, a parer mio, un po’ macabri, ma è questo che lo rende affascinante in modo insolito. Il materiale perfetto per Tim Burton, che infatti ha diretto un film tratto dalla trilogia.

La scrittura è scorrevole, mai pesante. La trama pazzescamente insolita. Una fantasia incredibile trasformata in una storia avvincente usando parole ipnotizzanti. Non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine. Dei tre libri quello che mi è piaciuto di più è stato il terzo. Meno il secondo. Davvero troppi inseguimenti; va tutto storto e non hai un attimo di respiro. Il finale mi è piaciuto, anche se l’autore aveva dato uno spunto ideale per renderlo ancora migliore. Quando, ad un certo punto si scopre che tramite gli anelli si può viaggiare nel tempo, avevo sperato che in qualche modo riuscissero a recuperare il povero Abraham. Avevo immaginato quella come ciliegina sulla torta, ma devo dire che la saga si chiude in uno dei migliori modi possibili.

Chi di voi ha letto la trilogia? Cosa ne pensate?

Pubblicato da Silvia Civano

Genovese, classe 1987. Scrivere per me è come respirare aria pura. Scrivo libri, racconti e recensioni. Mi piace dedicarmi a generi diversi. Leggo thriller, fantasy, romance e horror. Amo la natura, ma anche le città. Questo perché adoro i contrasti. Mi appassiona ciò che in apparenza non si combina. È una sfida far combaciare parti di puzzle che non appartengono all'immagine prevista.

2 pensieri riguardo “Serie Miss Peregrine

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