Buongiorno, lettori! Oggi vorrei condividere con voi un ritrovamento importante. Si tratta del mio primissimo libro, se così lo possiamo definire. Ma data l’età, un quaderno intero in effetti è un po’ come un lungo romanzo. Era il 1995 e avevo 8 anni quando scrissi “Spettri assassini”. In quel periodo, come vi ho accennato in precedenza, ero una divoratrice seriale dei Piccoli Brividi, libri horror per ragazzi scritti dall’autore statunitense Robert Lawrence Stine. Direi che quindi è stato proprio lui ad invogliarmi a scrivere, non solo a leggere.
Non so perché abbia scritto 3 al contrario. Suppongo che sia perché i numeri, a differenza delle parole, non mi sono mai piaciuti molto.
Prima di trovare questo vero e proprio reperto ero convinta di averlo intitolato “La casa della morte”. Ricordavo bene di averlo scritto, così come ricordo a grandi linee la storia, ma il titolo mi ha sorpresa. Forse volevo intitolarlo “La casa della morte”, ma poi ho cambiato idea sapendo che proprio il primo libro della serie di Stine si intitolava così.
Ho sfogliato qualche pagina e ho intenzione di rileggerlo tutto a breve; perché sebbene la grammatica sia un po’ zoppicante, i dialoghi poco credibili e le ambientazioni abbastanza scontate, in quelle pagine c’era già la mia anima. Io credo che l’anima esista. Non voglio addentrarmi in discorsi religiosi. Mi riferisco all’anima di chi crea un qualcosa. Ogni volta che un cantautore compone, uno scultore modella, uno scrittore scrive e un pittore dipinge, “stacca”, passatemi il termine, una piccola parte della propria anima e la affida alla sua opera, affinché questa possa sopravvivere alla vita terrena. Badate bene, con questo non mi paragono certo a grandi scrittori, né ho la presunzione di pensare che ciò che scrivo diverrà immortale. Dico solo che però già da allora io ci credevo. Quando avevo solamente otto anni sapevo già cosa avrei voluto fare da grande. In realtà volevo anche fare la veterinaria; poi ho scoperto che la vista del sangue mi manda in tilt. Senza contare che se un animale sta male piango e mi deprimo per ore… Ma tornando alla scrittura, volevo solo condividere con voi questo piccolo, grande tesoro. Perché per me lo è davvero. Rappresenta i miei sogni, le mie speranze, tutto quello che ho sempre amato fin da quando ero bambina.
Davvero un grandissimo tesoro! Ciao Silvia!
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Sì, lo è davvero per me. Ogni tanto la mia insolita mania di conservare tutti i libri letti e tutti i quaderni scritti si rivela utile 🙂
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Ciò che siamo stati ha costruito ciò che siamo diventati, e che diventeremo. Ciao!
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Chi ben comincia… 😀
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