
Buongiorno a tutti!
Voi avete un libro che odiate e rispettate al tempo stesso? Io odio e rispetto “Cime tempestose”, di Emily Brontë. Ho patito durante l’intera lettura del romanzo. I thriller e i distopici mi mettono meno angoscia di quest’opera.
Passione, violenza psicologica e vendetta. Sono questi i tre ingredienti che mi hanno logorato l’anima leggendo “Cime tempestose”. Non c’è stato un solo personaggio che abbia amato. L’amore intenso, folle e geloso che ha intossicato la vita non solo di Heathcliff e Catherine, ma anche quella di coloro che hanno avuto la disgrazia di incrociarli lungo il cammino, mi ha lasciato un’angoscia profonda. Angoscia che non voleva abbandonarmi. Ecco perché odio “Cime tempestose”, per la tempesta di emozioni negative che ho provato durante e dopo la lettura. Per lo stesso motivo, però, rispetto profondamente l’opera di Emily Brontë. Perché non è facile suscitare emozioni così forti. Senza contare che è indiscutibilmente un capolavoro letterario.
Ho apprezzato molto la tecnica narrativa usata: più voci narranti, in apparenza lontane dalla vicenda, eppure in grado di inserire il lettore lì, nella brughiera dello Yorkshire. A guardare intere vite distrutte, consumate dal risentimento. Un’opera che è meritatamente entrata nei classici della letteratura inglese e che non dimenticherò mai.