
[Posti che ispirano la scrittura: Castello di Piovera]
Buongiorno! Per la rubrica “Posti che ispirano la scrittura” oggi vi parlo del Castello di Piovera, in provincia di Alessandria, Piemonte. Ci sono stata a metà novembre, in occasione della mostra “Antichi strumenti di tortura”. Nella sala dedicata alla mostra si potevano osservare i vari strumenti usati negli antichi tribunali civili ed ecclesiastici; dalla maschera dell’infamia, al collare spinato, alla sedia inquisitoria, al palo della fustigazione e molti altri. L’esposizione dello strumento era accompagnata dalla spiegazione di come veniva usato. Ho trovato questa mostra interessante e, personalmente, utile al libro che sto scrivendo “Stratum. Potestas”. Non voglio darvi troppe anticipazioni ma, senza entrare nel dettaglio, due capitoli richiedevano una documentazione approfondita sull’uso di alcuni strumenti di tortura.


Oltre alla mostra in sé, che non troverete disponibile sempre perché era una mostra itinerante, il Castello di Piovera è visitabile dal periodo primaverile a quello autunnale. Sono disponibili visite guidate o libere, è possibile organizzare eventi e godersi il parco che lo circonda.
Dopo la mostra, infatti, abbiamo perlustrato l’intero castello, scoprendo con piacere che era una visita tutt’altro che breve. Abbiamo girato per più di un’ora, scegliendo l’opzione “Viaggio nel tempo”. Ogni stanza era adibita a un periodo storico specifico. Molti degli oggetti esposti erano originali e, sebbene ci fossero le giuste misure di sicurezza atte a prevenire eventuali furti, quello che ho percepito è stata libertà nell’esplorare. Nessuno a fissarti o seguirti di stanza in stanza; spesso eravamo solo io e il mio fidanzato in un intero corridoio o salone, mi è sembrato più volte di tornare indietro nel tempo. La mia fantasia si è messa in moto, mi sono immaginata a vivere le varie epoche, a indossare abiti lunghi, entrare nel laboratorio dell’alchimista. Per questo inserisco il Castello di Piovera nella rubrica “posti che ispirano la scrittura”. Vi consiglio di andarci, girare con calma sia lo spazio esterno che quello interno e, a parer mio, il bello del posto, oltre ovviamente il castello in sé che è spettacolare, è proprio che non sembra di fare la classica visita turistica con la guida davanti e i turisti in calzoncini in fila che parlano a voce alta scattando foto anche alle pietre. No, siete voi e il luogo che è stato, ma che è ancora, e che se avete immaginazione può tornare a essere, almeno nella fantasia, proprio come era un tempo.




Sono anni che ci ripetiamo di andare, ci passiamo spesso quando andiamo in Valle
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Ti consiglio di visitarlo, ne vale la pena. Credo riaprano ad aprile.
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Comproberemo sicuramente, grazie Silvia
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Bello
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